Cdm iniziato, sciolti i nodi sulla giustizia dopo l’incontro tra Draghi, Cartabia e i capidelegazione

 IL Consiglio dei Ministri convocato per questa mattina – venerdì 11 febbraio – alle 11 è iniziato con un’ora e mezzo di ritardo circa, alle 12.16. Il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato in riunione con i capidelegazione e alla ministra Marta Cartabia diversi minuti prima di avviare il CdM: i nodi sulla giustizia, e in particolare sul Csm, sarebbero stati dunque sciolti. Proprio su questo tema, già prima delle 11 Forza Italia, aveva chiesto un rinvio del CdM. Da quanto si apprende, in sede di preconsiglio – tenutosi stamattina prima della convocazione del cdm – il partito di Silvio Berlusconi, attraverso i ministri Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta, avrebbe espresso «perplessità sul metodo con cui la riforma della giustizia è stata portata all’esame delle parti un’ora e mezzo prima del Consiglio dei Ministri». Per questa ragione, gli azzurri chiedono più tempo per analizzare la riforma della ministra Cartabia. I ministri di Forza Italia, secondo quanto si apprende, sono arrivati solo ora alla riunione del Consiglio dei ministri Dopo il vertice con il premier Mario Draghi e il ministro Marta Cartabia sulla riforma del Csm si sarebbero infatti riuniti nuovamente tra loro prima di tornare a Palazzo Chigi per il Consiglio.

Nella giornata di oggi il CdM discuterà la privatizzazione di Ita e, appunto, la riforma della giustizia. Ma anche il decreto legge per arrestare la diffusione della peste suina africana, il riordino degli Ircss e le leggi regionali.



Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, secondo quanto si apprende, ha chiesto di non partecipare ai lavori del Consiglio dei ministri nel momento in cui si è cominciato a discutere della riforma Giustizia. Pur non essendoci ragioni di merito per astenersi dalla partecipazione, perché le norme in discussione non si applicano (già in base al testo Bonafede) agli incarichi in corso, quindi né a Garofoli né agli altri magistrati impegnati in questo Governo, il sottosegretario ha chiesto di lasciare la sala per sensibilità istituzionale.

Sulla giustizia Forza Italia avrebbe chiesto e ottenuto rassicurazioni sul fatto che il governo non chiederà un voto di fiducia e che il Parlamento sarà sovrano in materia di giustizia. «Abbiamo ottenuto il no alle “porte girevoli” esteso anche a ministri, sottosegretari e assessori, una stretta sui “fuori ruolo” e il voto degli avvocati sugli avanzamenti di carriera dei magistrati. Questi risultati – concludono le fonti di Forza Italia – si aggiungono al via libera alla separazione delle funzioni, che è una battaglia storia di Fi, che andrà ulteriormente migliorata in Parlamento, senza opposizione del governo».

La delegazione governativa di Forza Italia è arrivata nella sala del Mappamondo a Cdm iniziato sulla riforma del Csm. Poco prima, raccontano, i ministri azzurri hanno partecipato a una riunione nella sede del partito in piazza San Lorenzo in Lucina con Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, che aveva sentito al telefono Silvio Berlusconi (ad Arcore) per confrontarsi con lui sulle richieste di modifica al testo di riforma in materia di giustizia

Sulla giustizia Forza Italia avrebbe chiesto e ottenuto rassicurazioni sul fatto che il governo non chiederà un voto di fiducia e che il Parlamento sarà sovrano in materia di giustizia. «Abbiamo ottenuto il no alle “porte girevoli” esteso anche a ministri, sottosegretari e assessori, una stretta sui “fuori ruolo” e il voto degli avvocati sugli avanzamenti di carriera dei magistrati. Questi risultati – concludono le fonti di Forza Italia – si aggiungono al via libera alla separazione delle funzioni, che è una battaglia storia di Fi, che andrà ulteriormente migliorata in Parlamento, senza opposizione del governo».

La delegazione governativa di Forza Italia è arrivata nella sala del Mappamondo a Cdm iniziato sulla riforma del Csm. Poco prima, raccontano, i ministri azzurri hanno partecipato a una riunione nella sede del partito in piazza San Lorenzo in Lucina con Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, che aveva sentito al telefono Silvio Berlusconi (ad Arcore) per confrontarsi con lui sulle richieste di modifica al testo di riforma in materia di giustizia

Politica la stampa

Commenti

Post popolari in questo blog

Quirinale, Centrodestra tra Draghi e Casellati. Meloni: “Subito un vertice”

Mattarella o Draghi: le carte di Letta