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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Elezione del presidente della Repubblica, la diretta del voto per il Quirinale. Centrodestra candida Moratti, Pera e Nordio. Salvini: “Non ci siano no preventivi da sinistra”. Meloni: “Solo noi candidiamo donne”. Letta: “Sono nomi di qualità”. Conte: “Valuteremo terna”

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ROMA. Seconda giornata di voto per la nomina del presidente della Repubblica. La nuova «chiama» è, come ieri, alle 15 (seguita anche oggi in diretta sul nostro sito), mentre domani si inizierà alle 11. Dopo i senatori a vita votano i senatori, poi i deputati e, infine, i 58 delegati regionali. I grandi elettori sono suddivisi per scaglioni di 50 per volta, con orari ben definiti con cui vengono chiamati in Aula. L’intera operazione di voto dura circa sei ore. In contemporanea, si svolge la votazione dei grandi elettori positivi, che potranno esprimere la loro preferenza nel seggio speciale allestito nel parcheggio esterno della Camera. Con la proclamazione a deputato di Maria Rosaria Sessa (FI), avvenuta questa mattina, è stato ripristinato il plenum di 1009 grandi elettori. La maggioranza richiesta nei primi tre scrutini per l’elezione del nuovo Capo dello Stato è dei due terzi, pari a 673 voti. Sono in tutto 16, al momento, le richieste, accompagnate da certificato medico, pervenute

Mattarella o Draghi: le carte di Letta

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 S tanno spingendo ancora su Giuliano Amato», dice Giuseppe Conte ai suoi nel gabinetto di guerra che è diventato la cabina di regia M5S. «Dicono che sarebbe la soluzione ideale perché il quadro si assesti, ma avremmo tutto il nostro mondo contro. Allora perché non Elisabetta Belloni? È ai servizi da pochi mesi, non può essere un handicap». Quanto ad Andrea Riccardi, l’avvocato la pensa come Enrico Letta, o almeno come il segretario dem dice ai grandi elettori riuniti ieri al Nazareno (assente e forse offeso Dario Franceschini): «Sarebbe il candidato ideale». https://www.lastampa.it

Quirinale, Centrodestra tra Draghi e Casellati. Meloni: “Subito un vertice”

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La Stampa Le votazioni per il Quirinale si avvicinano e all’interno dei partiti crescono le tensioni. A cominciare dal centrodestra dove l’intesa è lontana. Abbastanza perché la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, chieda subito un vertice. Il segretario del Pd, Enrico Letta, invece, ha convocato i grandi elettori Dem domenica 23 gennaio alle 17 nella saletta dei gruppi parlamentari alla Camera, alla vigilia della prima votazione per il Quirinale. Intanto, il Movimento 5 Stelle alza le barricante contro la possibile candidatura di Silvio Berlusconi: «Fino a quando il centrodestra non toglierà dal tavolo il nome di Berlusconi, non sarà possibile parlare di profili condivisi per il Quirinale» ha detto il vicepresidente del M5S, Michele Gubitosa, a “Porta a Porta” su Rai 1.  Il centrodestra, prova a serrare le fila: «Io voterò secondo la scelta unanime, spero, che farà il centrodestra, puntando su figura più rappresentativa possibile», ha detto il presidente della Regione sici