I NOSTRI GIOVANI
I giovani attraversano un periodo delicatissimo e forse sono e saranno una delle categorie che pagherà maggiormente questa crisi.
A dire il vero la
situazione era molto delicata già prima che il virus colpisse il paese.
Il mondo degli adulti è lontano dall'universo dei ragazzi e
anche le istituzioni in questi anni hanno sempre dato tutto per scontato.
Per chi ha governato, i giovani erano e sono quegli individui
interessati solo a ubriacarsi, fare baccano e creare confusione durante gli
strusci di Natale e capodanno.
In questi anni non sono state portate avanti delle politiche
giovanili partendo dall'educazione sportiva e dalla cultura.
Le poche società dilettantistiche devono fare i salti mortali
per trovare spazi disponibili e adeguati per gli allenamenti e le partite.
Lo sport viene visto dalla politica come un capriccio o un
semplice svago e questo si dimostra anche dalla perenne chiusura delle palestre
private.
Non parliamo della
cultura, non esistono spazi stimolanti e artistici per i giovani in città.
Ho sentito in questi anni parlare di zone ricreative e di socializzazione, ma cosa
significa?
Secondo chi governa
per far crescere i ragazzi è necessario
dare vita a grandi feste in strutture privata, non creare alcuna
programmazione e andare avanti a dosi di happy hour?
Fossi un giovane mi sentirei offeso da questa considerazione
superficiale
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