CI SAREBBERO AREE IN PERIFERIA DA POTER VALORIZZARE E TRASFORMARE IN PICCOLI POLI SPORTIVI

Il 7 settembre 2020 è stato presentato il progetto del palazzetto dello sport di Salerno. Questa la dichiarazione da parte delle istituzioni: " Presentato questa mattina il progetto del palazzetto dello sport di Salerno. Grazie ai fondi residui delle Universiadi messi a disposizione della regione Campania, oltre 8 milioni di euro, entro pochi mesi saremo in grado di avviare la canterizzazione di un impianto, moderno e polifunzionale, molto atteso dagli appassionati di sport, che consentirà anche lo svolgimento di importanti eventi spettacolari. La costruzione del palasport, fortemente voluta dal presidente della regione Vincenzo De Luca, rientra nel più ampio progetto di riqualificazione complessiva dell'area limitrofa allo stadio Arechi."
Non posso che essere entusiasta di queste dichiarazioni, ricordo che i lavori per il vecchio progetto del palazzetto cessarono improvvisamente nell'ormai lontano 2005. È da diversi anni che società di Salerno si appoggiano a impianti sportivi lontani dalla città e ciò ha fatto nascere spesso il malcontento tra i tifosi e gli appassionati. Nonostante ciò vorrei ricordare che la singola realizzazione del palazzetto non potrà risolvere i problemi e le esigenze sportive della città. A Salerno abbiamo decine e decine di società dilettantistiche di pallavolo, basket, pallamano, calcio a 5, ginnastica artistica, arti marziali, baseball ecc. che ogni anno incontrano difficoltà quasi insormontabili. Vorrei ricordare che queste società raccolgono tra i tesserati bambini e adolescenti, categorie critiche e delicate, per le quali lo sport rappresenta un elemento educativo importantissimo. L'emergenza covid ha dato il colpo di grazia alle realtà sportive che potevano contare esclusivamente sulle palestre delle scuole. Da presidente di una società sportiva dilettantistica ho potuto toccare con mano questa gravissima emergenza. C'è la necessità di creare una serie di piccoli impianti dislocati in città. Ci sarebbero aree in periferia da poter valorizzare e trasformare in piccoli poli sportivi. A causa dell'emergenza covid e della mancanza di impianti pubblici, lo sport sta perdendo la sua vocazione educativa e di crescita e si sta trasformando in una disciplina unicamente professionistica.

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